Un gigantesco impatto di un asteroide potrebbe aver scatenato un mega tsunami su Marte

Un gigantesco impatto di un asteroide potrebbe aver scatenato un mega tsunami su Marte

I ricercatori propongono che un grande asteroide, simile a quello che ha spazzato via i dinosauri sulla Terra, abbia colpito gli oceani di Marte, provocando onde alte fino a 250 metri. 

Un gruppo internazionale di astronomi afferma di aver trovato i sedimenti di un antico megatsunami prodotto dall'impatto su Marte di un gigantesco asteroide, simile a quello che ha spazzato via i dinosauri sulla Terra, secondo uno studio pubblicato  dalla rivista Scientific Reports.

Un gigantesco impatto di un asteroide potrebbe aver scatenato un mega tsunami su Marte


Fino ad oggi, il sito in cui atterrò la sonda Viking 1 della NASA nel 1976 era un'incognita nell'esplorazione planetaria. Si tratta di un enorme canale formato da catastrofiche inondazioni fluviali circa 3,4 miliardi di anni fa.

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La recente ricerca propone che un asteroide di diametro compreso tra i 3 e i 9 km, simile a Chicxulub, l'asteroide che cadde sulla Terra ed è accusato della fine dei dinosauri circa 66 milioni di anni fa, abbia colpito un oceano settentrionale poco profondo che ha formato le pianure rocciose, suggerendo che il punto di atterraggio sarebbe stato il posto giusto per cercare segni di vita.


Un megatsunami "devastante

Tuttavia, la sonda ha inviato immagini di frane senza alcuna prova di antiche inondazioni, per cui è stata proposta la spiegazione che i depositi sedimentari fossero costituiti da coperte di ejecta causate da impatti di meteoriti o da flussi di lava degradati, ma non c'erano crateri da impatto o frammenti di lava sufficientemente abbondanti.

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La ricerca si basa sull'identificazione di un cratere oceanico e sulle simulazioni dell'onda generata dall'impatto dell'asteroide: "Le nostre simulazioni mostrano che il megatsunami è stato devastante e ha raggiunto inizialmente un'altezza d'onda di circa 250 metri, inondando le aree costiere situate ad almeno 2.000 km dal cratere d'impatto. Queste aree costiere comprendono un enorme bacino dove l'onda potrebbe aver formato un mare interno ai tropici del pianeta", ha spiegato il coautore Mario Zarroca.


Un nuovo contesto geologico su Marte


Secondo gli scienziati, il cratere si trova al di sopra dei paesaggi formati dalle inondazioni generate dall'oceano e ricoperto dai depositi del megatsunami più recente che hanno già mappato. In questo senso, "è possibile che contenga una registrazione geologica che descrive l'evoluzione dell'oceano dalla sua formazione al suo congelamento", ha suggerito il collega Alexis P. Rodriguez.

All'epoca, la NASA stabilì che non c'erano prove evidenti che Marte ospitasse o avesse ospitato segni di vita microbiologica nel suolo vicino all'atterraggio. Tuttavia, questo studio fornisce un nuovo contesto geologico per interpretare l'esperimento e riconsiderare le informazioni astrobiologiche raccolte dalle prime misurazioni in situ su Marte.

Gli astronomi suggeriscono che il prossimo passo sarà quello di caratterizzare i terreni vicini al cratere come possibili siti di atterraggio in base al loro potenziale di abitabilità e alle prove di antiche biosegnature.

Di Notiziepress

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