Costruire un teletrasporto quantistico basato su buchi neri
Un gruppo di fisici guidati da Sepehr Nezami del California Institute of Technology (USA) sta progettando di costruire un teletrasporto quantistico una sorta di “ wormhole” in grado di teletrasportare le informazioni tra due buchi neri quantici intrecciati.
Il Teletrasporto Quantistico
Si basa sui protocolli della teoria dell’informazione quantistica. Esso, sfruttando il fenomeno dell’entanglement come risorsa, costituisce un pilastro delle tecnologie quantistiche che permettono lo sviluppo nel campo della comunicazione quantistica, computazione quantistica e reti quantistiche. Il Teletrasporto si interpone tra la teoria della Meccanica Quantistica, la teoria dell’informazione classica e la Relativit`a Speciale.
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Creare e collegare buchi neri in laboratorio non sembra una cosa semplice, vero? In realtà non lo è. Ma è anche lungi dall’essere un’impossibile follia fantascientifica.
I ricercatori ritengono di poter costruire un circuito quantico che si comporti esattamente come farebbero due buchi neri ad incastro — e quando dico esattamente, intendo che il sistema risultante sarebbe letteralmente indistinguibile da due veri buchi neri ad incastro.
Teletrasporto Quantistico
Il teletrasporto
Secondo la fisica, nulla sfugge all’orizzonte degli eventi di un buco nero. Nonostante ciò, due di questi oggetti intrecciati devono essere in grado di trasmettere informazioni quantistiche tra loro, senza distruggerle.
In altre parole, questi buchi neri interconnessi ricreano un fenomeno chiamato “ teletrasporto quantico “, in cui le informazioni possono essere trasmesse in modo sicuro ed efficace tra due punti.
I ricercatori stanno attualmente esplorando questo fenomeno su computer quantistici al fine di trasmettere dati crittografati tra due macchine.
Se il circuito proposto dal nuovo studio funziona, gli scienziati potrebbero inserire informazioni quantistiche in un “buco nero”, che lo crittograferebbe e “consumerebbe”. Quindi, tali informazioni appariranno nel secondo “buco nero”, decifrato.
Ciò rappresenta un miglioramento rispetto alle tecnologie di teletrasporto quantistico esistenti, in cui le informazioni trasmesse emergono ancora crittografate, rendendo il processo più lungo e più soggetto a errori mentre il computer tenta di decodificare il messaggio.
Al momento, l’idea è un modo insolito per migliorare la tecnologia del calcolo quantistica esistente.
Ricreando e intrecciando le bizzarre proprietà dei buchi neri in laboratorio, i ricercatori possono consentire il teletrasporto delle informazioni “sulla scala dei tempi più veloce possibile”, secondo Norman Yao dell’Università della California a Berkeley (USA).